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BABY REINDEER: la vera storia dello stalking ai danni dell’attore Richard Gadd.

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41mila mail, 350 ore di vocali, 744 post su X, 46 messaggi su Messenger e 106 pagine di lettere: ecco come l’attore Richard Gadd è stato oggetto dell’attenzione, morbosa e, invalidante, di una stalker. Il titolo della serie tv Netflix - Baby Reindeer (letteralmente, piccola renna)rende bene l’idea ed il concetto di stalking , ossia, quello di “ cacciare una preda”, una piccola renna, in questo caso perfettamente rappresentata dall’attore Richard Gadd. Netflix   porta sugli schermi una storia vera che vede l’attore, suo malgrado, protagonista nonché vittima anche nella realtà. Gadd interpreta Donny Dunn un giovane attore comico in cerca di affermazione che, per vivere, lavora come barista in un locale. Un giorno, per una pura fatalità, incontra Martha, un’avvocata quarantenne, sorridente, simpatica e particolarmente brillante alla quale l’uomo offre un tè caldo. Quella gentilezza innescherà nella mente di Martha, stalker seriale, un contorto meccanismo che la fa sentire d

L'infanzia dei cattivi. O come divennero così malefici

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Benjamin Lacombe , Sébastien Perez insieme, per L’ippocampo , la casa editrice specializzata nella realizzazione di opere illustrate, rivolte ad un pubblico estremamente eterogeneo. Perfette per i bambini, adorabili per gli adulti: le illustrazioni interne sono dei veri e propri capolavori, tant’è che spesso, come in questo caso, sono affidate all’estro creativo e,  interpretativo, di Benjamin Lacombe . Per quanto possa sembrare estremamente paradossale, presentare un libro (ipoteticamente rivolto a bambini) in un blog di criminologia, in realtà già il titolo – e l’evoluzione narrativa, nonché visiva interna – mostrano un l eitmotiv di matrice intrinsecamente criminologica. L’interrogativo che ogni criminologo si pone dinnanzi ad un criminale – ad un “cattivo” è, infatti, sempre questo: come sono diventati così malefici ? E di conseguenza: si nasce cattivi? Si è resi tali da qualche fattore interno od esterno? O, semplicemente si vuole essere cattivi? Ed ecco, allora che quest

L'istigazione all'anoressia e l'agevolazione dei disturbi del comportamento alimentare: equivalgono all' istigazione al suicidio?

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Baird Hoffmire - dipinge il disagio di " non sentirsi mai abbastanza ", Mirror 2010 Il delitto di istigazione al suicidio. Per il nostro codice penale, all’articolo 580, ne risponde il soggetto (“ chiunque ”, trattandosi di un c.d. reato comune di danno e di evento) che, istigando, determini o ne rafforzi (azione dolosa) il proposito suicida; e che il suicidio (evento) si verifichi o che dal tentativo derivino lesioni gravi o gravissime. Se nessuno dei due eventi si realizza, il fatto non è punibile. Si tratta di un delitto contro la vita e l’incolumità individuale, espresso in tutela del “bene vita” generalmente considerato, pragmatizzandosi, nel caso specifico, nella violazione di tale bene con specifiche condotte. Non occupandosi, la criminologia ed il diritto in generale, di quelle azioni che escono dalla sfera intima dell’individuo, il suicidio in sé non può considerarsi un reato, e non costituisce neppure un fatto altrimenti espressamente vietato dalla legge. Sono quest